Malinconico Vincenzo

Se volete accostarvi a un Nick Hornby in salsa partenopea, accattateve l’ultimo libro di Diego De Silva.
Io l’ho comprato attratta dal titolo, “Non avevo capito niente”. Il titolo è uno dei miei criteri fondamentali di scelta, lo ammetto, e questo promette ciò che mantiene: grazie a un irresistibile tono scanzonato, ironico, a tratti sarcastico, il lettore viene trascinato in un vagabondaggio esistenziale apparentemente senza bussola in identificazione inevitabile col protagonista- io narrante.
Vincenzo – Malinconico di nome e di fatto- attraversa la vita con aria svagata e casuale, ma è minuziosamente attento ai dettagli che la rendono meritevole di coinvolgimento.
Lo troviamo alle prese con problemi di straordinaria usualità:l’agonia di un rapporto matrimoniale con una feroce psicologa che gli ammanisce l’abbandono e l’elaborazione del lutto in simultanea; le contraddizioni e le complicazioni dei rapporti con figli intelligenti e per questo problematici; le fatiche di una disoccupazione latente mascherata di perbenistico decoro (è molto occupato a fingere di lavorare, fino a consultare per ore pratiche che in tribunale vengono liquidate in tre minuti d’udienza). Vincenzo parla coi suoi mobili Ikea chiamandoli per nome,  fa esegesi delle canzonette contestandone la plausibilità dei testi (ecco dove – fra l’altro- mi ha ricordato Hornby), guarda il mondo col suo sguardo disincantato e sdrammatizza, ma si sente che ha un’umanità vibrante e pronta alla compromissione con la realtà. Sa appassionarsi alla promessa di un amore nuovo, pur centellinandone l’attesa (si tiene in tasca il numero di cellulare della collega strafiga senza chiamarla così come si terrebbe un assegno nel portafogli per giorni senza incassarlo). E quando Mimmo o’ Burzone il camorrista lo reclama a gran voce , dopo una difesa d’ufficio, come suo avvocato di fiducia, Vincenzo non resiste alla lusinga del coinvolgimento. Strepita, recalcitra, ma si fa invischiare. E noi, passeggiando per il romanzo con l’andatura dinoccolata di Vincenzo, di divagazione in divagazione, ci facciamo invischiare anche noi….
 
 

~ di aliceoltrelospecchio su dicembre 10, 2011.

Una Risposta to “Malinconico Vincenzo”

  1. Se lo avesse intitolato “Malinconico Vincenzo” era ancora più attrattivo .
    Me lo hai letto tu. Posso risparmiarmelo. Grazie.

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