Di questi due, la mia metà incollata sul diario era Robert Redford, ma non importa.
C’era un’ America bionda, occhioazzurrata e buona che era raccontata dai film e dallo sguardo innocente e precocemente triste di Paul Newman.
Di quell’America ho nostalgia, come di una giovinezza fuggita senza avvertire della sua inevitabile labilità.
Oggi anche gli yankee temono la povertà e votano presidente un uomo dalle fattezze delicate e abiti harvardiani, ma con la pelle scura.
E io guardo in Tv vecchi film in bianco e nero, piangendo come se mi fosse morto un amico, un amico vero.
E’ stato bello da parte tua commemorarlo così.
Gran bell’uomo, dell’acquario, molto sexy in un paio di film. Ma soprattutto un attore professionista vero e non improvvisato come molti.
Ciao
Gianlù